PEDALANDO CON THOMAS,CICLOVIAGGIO NEI BALCANI,BORGOVALDITARO - TIRANA(ALBANIA)
video partenza TARONEWS
VIDEO RESOCONTO DI VIAGGIO
PEDALANDO CON THOMAS
CICLOVIAGGIO NEI BALCANI,DA BORGOVALDITARO A TIRANA
Come
sempre alla vigilia della partenza controllo e ricontrollo la
bicicletta e il materiale nelle sacche.Stranamente rispetto alle
altre volte passo una notte tranquilla dormendo profondamente.Alle
6,30 la sveglia,con l'amico Pierluigi che mi accompagnerà fino a
Parma in bici raggiungiamo la piazza davanti al cinema Farnese dove
troviamo ad aspettarci i rappresentanti di INTERSOS,il Sindaco e
molti Amici per un caloroso saluto.Addirittura una stampa della mappa
riguardante il perscorso che mi appresto a compiere è appesa nel
posto dove di solito vengono messi i manifesti dei film in
programmazzione.Con questo INTERSOS intende aggiornare giorno per
giorno le tappe dei miei spostamenti.Fatte le foto di rito si parte
finalmente,il tempo non promette nulla di buono infatti fino a
Fornovo piove.Pierluigi e io raggiungiamo lo stabilimento Barilla a
Perdrignano (PR) dove gli amici del CRAL ,come al solito sensibili a
queste iniziative,mi porgono i loro saluti di buona pedalata .Ricordo
che hanno fatto stampare una muta ciclistica apposita per questo
viaggio,dove sono raffiugurati le immagini di Thomas a cui e'
dedicato questo viaggio e dell'associazione ODV (ANCORA IN
VIAGGIO)intitolata al mio amico Mauro Talini purtroppo mancato
durante un cilcloviaggio.E' il momento dove con Pierluigi da Livorno
ci salutiamo,anche lui come me ha pedalato in giro per l'Europa e
questa passione ha fatto nascere una bella amicizia.
Il
meteo ha dato una tregua almeno fino a Boretto(RE),la pioggia si fa
insistente ma per un cicloviaggiatore equipaggiato non crea
problemi.Seguo il fiume PO e in sequuenza attrverso Guastalla
,Luzzara, Suzzara fino ad arrivare a Pegognaga dove incontro dopo 33
anni l'amico commilitone Maurizio.E' stato emozionante come credo per
tutti ritrovare un compagno del servizio militare.La pioggia non da
tregua,attraverso il PO nei pressi di SAN BENEDETTO PO,attraverso la
provincia di Mantova fino ad approdare a Nogara(VR) dopo 162 km.Ero
gia stato in questa cittadina nel precedente viaggio a Medjugorie e
quindi ero convinto di trovare l'alloggio a colpo sicuro.Cosi non e'
, dove ero stato tempo addietro l'ho trovato chiuso e quindi sotto la
pioggia ho dovuto cercare una nuova sistemazione.Come al solito oltre
all'igene personale si fa il bucato e si stendono per tutta la camera
i panni con la speranza di trovarli asciutti per il giorno dopo.La
meta giornaliera è Mestre o giu di li.La pioggia continua ed anche
il freddo con simpatia mi accompagna nella pianura veronese.Arrivo a
Padova e succede un'imprevisto,attraverso i binari del tram di
traverso ma la bici perde aderenza e volo a terra.E' stata una brutta
caduta,le costole e la spalla mi facevano un po male però ho ripreso
la marcia.I giorni successivi ho temuto di dover abbandonare il
viaggio, all'alzarmi da letto avevo un dolore forte alle costole e
anche la spalla faceva male.Vorrei sottolineare l' indifferenza delle
persone quando ero a terra,nessuno mi ha soccorso o chiesto se avevo
bisogno di aiuto.Mi sono detto se non miglioro prima di passare il
confine torno a casa.Arrivo a Mestre dopo aver pedalato 124 km,una
città non al top per la bellezza ma al top per la presenza di
immigrati . Nel chiedere informazioni su alloggi in città parlo con
un negoziante facente parte del “pedale veneziano”sodalizio
ciclistico lagunare.Mi dice che anche lui e' stato a CapoNord,infatti
ricordo di aver letto qualche cosa su internet mentre preparavo quel
viaggio.Il giorno dopo si pone il problema di uscire da codesta
città,non è semplice,tutta circondata da grandi arterie viarie.Ho
trovato la soluzione attraversando il parco “San
Giuliano”,percorrendo anche un sentiero sterrato fino ad arrivare
davanti all'aeroporto di Venezia.Pur avendo il vento contro e le
costole non al 100% attraverso i fiumi che ricordano parte della
nostra storia,la prima guerra mondiale,il Fiumi
Piave,Tagliamento,Isonzo.Finalmente la giornata soleggiata ha inciso
positivamente sull'umore.Arrivo nella bella e tranquilla Gorizia
avendo percorso 143 km. La ricerca dell'alloggio e' stata facile,noto
su di un cancello un numero telefonico di affittacamere,faccio il
numero e dopo mezz'ora arriva il prorietario gentilissimo, ed anche
per oggi e' fatta.Le costole al mattino dopo danno sempre fastidio ma
un poco meno, decido quindi di passare in Slovenia. Bello questo
tratto di Slovenia sembra un'appendice dell'Austria.Giornata di sole
pieno ma fredda,per un ciclista niente di meglio.Dopo una lunga e
faticosa salita si scende in picchiata a Postumia,famosa per le
grotte.Devo acquistare un faretto anteriore perche' lo avevo perso.Con il negoziante figlio di emigranti sloveni in Argentina,facciamo 2
chiacchiere e mi dice che in Argentina a parte la lingua e il passato
Spagnolo il modo di fare è italiano,i nostri emigranti hanno inciso
in modo decisivo alla crescita di quel paese.Dopo qualche km incontro
un cicloviaggiatore francese che da quando e' in pensione si dedica a
cicloviaggiare senza meta per l'europa.Arrivo a Lubiana percorrendo
120 km,gran bella città e in stile asburgico.Trovo da dormire in
ostello a 15 euro,il mio compagno di stanza e' un ragazzo
finlandese.Uscire da Lubiana non risulta difficile,in periferia
faccio spesa per la giornata che mi porterà a Zagabria in
Croazia.Attraverso il Fiume Sava che segna il confine tra Croazia e
Bosnia.Lungo il suo corso si attraversano strette valli in Slovenia
formate da montagne di tipo appenninico e molto boscose.Aiuto un
ciclista a pezzare la camera d'aria,che sembra rimanere sbalordito
dal mio da farsi per la sua bici.La valle si apre fino a diventare
pianura la Crozia e' vicina ,passo il confine e' provvedo ad un
bankomat a cambiare l'Euro in Kune.Arrivo a Zagabria dopo 153 km,E'
più incasinata di Lubiana ma ugualmente una bella città. Questa
volta i panni li lava lavatrice dell'hotel e li asciuga anche.Esco
dalla città che e'una bellezza mi dirigo verso NovaGradiska,dopo un
inizio di aperta campagna la strada si immerge su entrambe i lati in
quasi un centinaio di km di case una vicino all'altra.Probabilmente
con un passaparola tra vicini si puo trasmettere una notizia.Mi sono
staccato per il momento dal Fiume Sava.Il mio arrivo a NovaGradiska
si compie dopo 160 km. La prossima tappa prevede di sconfinare in
Bosnia e precisamente attraversando il ponte sulla Sava a
Slavonski\brod,prima del conflitto degli anni 90 era un'unica città
ora sono addirittura due nazioni distinte.Per attraversare la città
e recarmi al ponte ho avuto indicazioni da un ragazzo che parlava
italiano e poi sono stato accompagnato da due anziani in
bicicletta,la mia buonastella mi viene sempre in aiuto.Sara' l ultima
volta che vedo il fiume Sava che proseguirà il suo scorrere fino a
Belgrado dove si immetterà nel Danubio.Attraversato il ponte la
differenza dalla Croazia la percepisco,ho avuto l'impressione di
essere in un paese meno organizzato.Cambio le Kune rimaste con il
Marco bosniaco in un baracchino appena al di la del ponte,chiedo la
via a dei poliziotti. La strada e' piana non molto trafficata anche
se chi la solca sfreccia a folle velocità sia auto che camion.Non
c'e' chilometro dove non ci sia una lapide che ricordi una sventura
automobilistica. Arrivo a Gracanica dopo aver pedalato per 148 km.Ho
visto le mie prime moschee tutte nuove di zecca,probabilmente
ricostruite dopo la guerra.Trovo alloggio in un motel sulla strada
che porta a Tuzla e per soli 25 euro dormo,mangio e faccio
colazione.La tappa seguente mi porterà a Srebrenica,primo luogo che
INTERSOS mi ha invitato a visitare come memoria del genocidio
prerpretrato dai serbi negli anni 90. Dopo pochi chilometri percorsi
la prima foratura del viaggio e capita proprio davanti ad un gommista
per auto.Chiedo se posso aprofittare degli attrezzi d'officina ma lui
sui si prodiga personalmente per la riparazione.Gia dallo smontaggio
del copertone ho capito che non era il suo mestier infatti voleva
usare la sbarra di metallo per i pneumatici auto,lho dissuaso appena
in tempo. Poi al momento del gonfiaggio della nuova camera d'aria
immette tanta pressione fino a farla scoppiare,a quel punto ho
rifatto il lavoro da solo.Comunque grazie al gommista bosniaco per
l'impegno. Lungo il percorso mi accorgo che altri “memorial
cemetery”ci sono,da piu piccoli a più grandi come a Kalesija.Da
Zvornik il fiume Drina forma un lago a seguito di una diga e delinea
il confine con la Serbia. Seguo una strada di campagna pocochissimo
trafficata,qualche chilometro prima di Srebrenica arrivo a Potocari
luogo del “Memorial cemetery”più imponente della
Bosnia\Erzegovina,ben 8372 morti sono stati ritrovati a tutt'oggi
nelle fosse comuni ma altri ogni anno vengono scoperti.Un vero
GENOCIDIO.Fatto foto riprendo la pedalata per Srebrenica,all'imbocco
del paese dopo 146 km chiedo ad un ragazzo dove posso trovare
alloggio e la mia solita fortuna mi ha fatto incontrare il gestore
dell'”ostello Srebrenica”.Chiedo dove trovare il municipio per
consegnare la lettera del nostro Sindaco ma giustamente mi dice che a
qull'ora di sera è chiuso ma anche per tutto il fine
settimana.Gentilmente però si è prestato per portare lui stesso la
lettera il lunedì successivo.Srebrenica tristemente ricordato per il
genocidio è però un bel paesino tra le montagne dove la natura la
fa da padrone.La nona tappa mi vede affrontare le micidiali montagne
balcaniche,dopo un primo tratto tuttosommato rilassante sono salito
fino a 1280 metri,e' stata una via crucis mi sono alternato tra bici
e camminata.Certo dopo il culmine la discesa e' stata bella con
panorami molto belli su immensi altopiani pratosi ma dopo un'altra
salita terrificante molto trafficata,lho percorsa tutta a piedi sotto
il sole cocente.Sono stato anche attaccato da 3 cani randagi e per
fortuna stava iniziando la discesa.Sapevo della possibilità dei cani
randagi in queste zone.Ancora discesa fino a Sarajevo una valle
stretta ma bellissima,entro in città dopo 145 km e trovo alloggio
velocemente in quanto prenotato da un'amico di Damaso(INTERSOS) che
vive a Sarajevo.Sono stato accolto con una bevanda di estratto di
bacche di ginepro,dalla sete ne ho bevuto un litro
minimo,gentilissimi i padroni del B&B mi hanno anche lavato i
panni e preparato oltre a una grande colazione dei panini per la
giornata successiva..Ho giracchiato la velocemente la città mangiato
kebab superpiccante e stupidamente ho chiesto una birra al gestore
mussulmano.Vabbè la coca cola ha sostituito degnamente l'alcool.
Prossima meta Mostar anche se volevo riposarmi un giorno per la tappa
dura di ieri decido di partire,sto bene e le costole danno solo un
senso di fastidio ma non dolore. Attraverso Sarajevo seguendo il
vialone cosidetto dei cecchini,per i numerosi cittadini uccisi
durante la guerra.Finisce la città e mi ritrovo su di una
superstrada a 4 corsie,solito dilemma vado o non vado? Decido di
uscirne e fortunatamente incontro un biker del luogo,MUHAMED,che mi
ha guidato attraverso strade secondarie e sentieri sulla strada per
Mostar.Un grazie a Muhamed per aver sopportato il mio inglese
borghesano per mezz'ora,quante risate.temevo una salitona ma non era
poi un grachè,subito discesona in un luogo da cartolina.Bellissima
la Bosnia con i suoi fiumi le montagne i laghi(artificiali).Mi ha
veramente sorpreso.In fondo valle seconda foratura,ripartito e dopo
chilometri di lago, gallerie si apre la valle e si arriva a Mostar
dopo 131 km.Mostar con il suo ponte ricostruito e un caratteristico
centro storico si pone come meta turistica molto frequentata,anche
molti italiani e orientali.Spendendo poco per dormire,da un
privato,mi sono concesso una cena in trattoria da sfondato,perfino il
cameriere mi osservava stupito.Si parte per la costa finalmente,dopo
circa 20 chilometri c'e' un bivio che porta a Medjugorie,non era nei
piani di viaggio ma decido,lascio il fiume Neretva e affronto una
supersalita e 30 km in più per andare a dare un'occhiata.Arrivato
non trovo cambiato il paese a parte un'enorme costruzione sul fianco
della chiesa,credo sia un'albergo,l'ennesimo.Faccio qualche foto per
poi ripartire per Dubrovnik,la strada e' agevole, ritorno in Croazia
per poi dopo poco ritornare brevemente in Bosnia\erzegovina,ennesima
volta in Croazia e dopo molti saliscendi impegnativi sulla costa
arrivo a Dubrovnik(Ragusa).Sono stato 158km impegnativi ma sto
bene.Trovo alloggio da due anziani simpatici ma un po diciamo così
strani.per esempio mentre faccio la doccia questo entra mi dice “NO
PROBLEM”e si mette a far pipì.Bello il centro storico della città
fortunatamente diviso dalla parte nuova da una lingua di terra.Oggi
si va in Montenegro,tante salite dure con il sole che scotta,scorci
sulla costa da cartolina la fatica viene mitigata da tanta
bellezza.Il Montenegro è semplicemente stupendo,ho dovuto prendere
un traghetto nella baia che rientra fino a kotor risparmiando 54
km,ho notato i camion le auto i camper moto che aprofittano di
questo mezzo che congiunge i due lembi di terra distanti un km.Dopo
127 kma arrivo alla città di BAR e alloggio da un'affitta camere con
ristorante dove mi han preparato la carne cotta dentro un pentolone
di ghisa e immersa nelle braci,una delizia.Dopo un accurata
contrattazzione al mattino mi ha preparato una colazione da re,uova
al tegamino cappuccino marmellata formaggio.Si parte per l'ultima
tappa,Tirana in Albania.Dopo una salitona ma affrontata fresco e
riposato si affronta la relativa discesa per poi arrivare in una
stretta valle e stretta strada che conduce al confine
Montenegro\Albania.Certo che una strada cosi' stretta e poco
frequentata che collega due nazioni non me l'aspettavo,però mi ha
affascinato,ha dato un senso di selvaggio a questa tappa.Arrivo in
prossimità di Scutari(Albania) attraverso il Fiume Buna e da li
comincia la strada che porta diretta a Tirana.Quasi 100 km di
traffico pericoloso ma la gente a cui si chiedono informazioni è
bendisposta e gentile.Ad un certo punto la strada a due corsie
diventa autostrada senza accorgersene.Bisogna andare avanti non ho
alternativa.Addirittura 2 locali con la bici vanno in senso contrario
nella corsia di emergenza,da li ho capito che tutto è permesso in
questa strada.Ci sono anche vacche che pascolano nei prati a bordo
strada ed in qualsiasi momento potresti trovartele in carreggiata.Certo alcune
sono legate con corda ai paletti conficcati nel terreno ma altre
no.Bello l'episodio ad un distributore dove mi sono ristorato e
parlato di calcio con il benzinaio,ad un certo punto arriva un
trattorino fumante e chiede al benzianio di aprire il rubinetto della
canna dell'acqua,costui si e' messo a innondare il motore per
raffreddarlo,si e' sprigionato tanto vapore che sembrava nebbia in
autostrada.A ridosso della capitale la strada e' un colabrodo,enormi
voragini proprio nel mio senso di marcia,sono costretto a portare la
bici a mano più di una volta.Eccomi a Tirana,chiamo il mio contatto
SOTIRAQ,sarò ospite della sua famiglia.Mi viene a caricare con
l'auto proprio davanti ad un conad CASA ITALIA.Tanto che aspettavo
Sotiraq molte persone incuriosite mi si sono avvicinate per sapere la
mia storia.Di sicuro ciclisti a Tirana sono un'anomalia.Ho passato
una giornata piacevole in compagnia di questi amici che in passato
hanno vissuto e studiato a Borgotaro.La signora Isabella mi ha
preparato un minestrone da favola,verdure freschissime.
“PEDALANDO
CON THOMAS” sono partito dal mio Borgo salutato da tanti amici e
sono stato ricevuto a Tirana da amici altrettanto speciali,di più
non avrei potuto chiedere.Ho percorso quasi 1900 km andando verso est
attraverso SLOVENIA,CROAZIA,BOSNIA\ERZEGOVINA,MONTENEGRO e ALBANIA le
persone mi hanno chiesto il senso del messaggio che stavo portando
con me mi hanno incitato a proseguire,è stata un'altra avventura
entusiasmante. THOMAS ha trovato voce anche attraverso la mia
bicicletta. INTERSOS attraverso questa pedalata e la marcia della
pace in programma nella nostra valle a luglio vuole ricordare il
GENOCIDIO di SREBRENICA.Il mio Amico MAURO TALINI diceva “NON
MOLLARE MAI”e dico GRAZIE MAURO.
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